Battiston affronta Vitale appena questo entra nell'ufficio e Sciacca vi si associa. I due vorrebbero delle scuse perchè prima ha chiesto loro di collaborare e poi ha fatto (come sempre) quel che vuole. Vitale, invece non ha nessuna intenzione di continuare la discussione e li evita. Nello stesso momento entra anche la Ricci che dice a Vitale di andare con lei nel suo ufficio che ha bisogno di parlargli.
Sciacca e Battiston interrogano il ragazzo ferito. Quest'ultimo dice che è tutto accaduto molto velocemente e che è impossibile che si sia trattato di una rapina perchè le persone che hanno sparato sono andati subito contro e non hanno parlato.
Vitale racconta a Sorrentino e alla De Rosa che sicuramente volevano ammazzare Alberto Marino e che non c'è stata nessuna rapina. Vorrebbe pedinarlo; ma è impossibile visto che la Ricci non stacca loro gli occhi di dosso già per la storia dell'assassino del padre. Vedendo Sciacca e Battiston arrivare, Sorrentino parla dietro. Sciacco lo sente, gli si avvicina e gli dice di parlargli sempre davanti se ha da dire qualcosa. La De Rosa chiede dell'interrogatorio del ragazzo e Battiston dice che il ragazzo non conferma la tesi della rapina di Marino e Vitale dice che questo è normale visto che Marino era un terrorista e che quello era un attentato a lui. Sia Sciacca, che Battiston dichiarano di non sapere nulla dei precedenti di Marino e questo da l'occasione a Vitale di sbeffeggiare battiston che però se la prende. I due vanno ben presto alle mani e vengono fermati dai colleghi. La Ricci che viene richiamata dal chiasso vede tutta la scena e fa una cazziata generale a tutti e dice che per combattere il crimine bisogna essere uniti e non uno contro l'altro e chi non è d'accordo con questo (riferendosi sopratutto a Battiston e Vitale) può anche chiedere il trasferimento.
Sciacca scopre il nominativo di Eugenio Ambrosino detto Gegè come possibile assassino della bambina. Naturalmente nel mirino avrebbe avuto il padre. Sorrentino conferma che è un uomo di Sciacca e che ha fatto sei anni di galera. Dopo un controllo di dati Sorrentino si accorge che è uscito solo la settimana scorsa. Questo fa credere per una vendetta visto che Marino aveva ucciso la sorella di Ambrosino molti anni prima. La Ricci dice a Sorrentino di riconvocare Marino e a Sciacca chiede degli esami di balistica dell'arma trovato sotto l'auto. Sciacca purtroppo dice che il tecnico si lamenta della scarsitaà di personale e invita i delinquenti di Napoli a sparare meno.
Ricci, Vitale, Sciacca e Battiston stanno guardano Marino già nella stanza dell'interrogatorio dalla telecamera nascosta. Sono pronti a fargli ammettere che non c'è mai stata una rapina; ma che Ambrosino gli ha ucciso la figlia per vendicare l'uccisione della sorella di quindici anni prima. La Ricci manda Vitale a interrogarlo. Vitale gli parla di Ambrosino e lo spinge a confessare; ma Marino conferma la tesi della rapina e quindi Vitale torna sconfitto. La Ricci dice a Vitale di trovare Ambrosino e a Sciacca e Battiston di continuare ad indagare sulla tesi della rapina. WSciacca dice di obbedire, ma in realtà è convinto che Vitale abbia ragione.
Battiston si lamenta con Sciacca ddel comportamento della Ricci. Da a Vitale che conosce meglio la città, ma che è inaffidabile il vero caso (è convinto anche lui che sia veritiera la tesi dell'attentato) e a loro da le bricciole. Sciacca dice che Ambrosino in realtà si chiama Cammarata e anche loro hanno un bel pò da scoprire.
Sciacca e Battiston vanno da Cammarota e lo informa che la sua pistola è risultata l'arma del delitto di una bambina. Il tizio dice che è impossibile perchèl'arma l'ha conservata nel solito posto; ma quando la va a cercare non la trova.
Ricci, Sorrentino e Vitale interrogano Ambrosino, ma lui non solo non confessa ma dice che è un incubo e che lui non è mai stato in quel posto e che non ha ucciso nessuno. Quando i tre ritornano dall'interrogatorio Battiston e Sciacca dicono che hanno risolto loro il caso. Indagando sull'arma hanno scoperto che il nipote di Cammarota (Rino Tirozzi) è compagno di classe di Roberto Miranda, il ragazzo compito di scriscio e che tutt'ora è in ospedale. Quindi l'attentato non era contro Marino, ma contro Miranda e Tirozzi avrebbe sbagliato il tiro. Resta da capire il movente.
La Ricci decide di interrogare sia Miranda che Tirozzi. Dopo un pò Sciacca gli comunica che Tirozzi è introvabile e che hanno diramato la sua foto a tutti i commissariati.
Miranda invece è nell'altro ufficio che aspetta. La Ricci dice a Ciccone di entrare nella stanza quando lei guarda la telecamera.
La Ricci si scusa con il ragazzo di averlo convocato senza dirgli il motivo e gli chiede un ultimo favore; visto che hanno trovato il colpevole, le chiede di riconoscere anche il complice. Ricci gli fa vedere la foto di Cicconi e lui lo riconosce come colpevole; dopodichè la Ricci guarda verso la telecamera e Cicconi entra in stanza. La Ricci presenta il commissario Ciccone al ragazzo e gli chiede quanti innocenti vuole far finire in carcere. Dopodichè scaraventa sul tavolo tutte le foto segnaletiche della bambina uccisa e gli grida che quello che ha fatto non è uno scherzo. Miranda si mette a piangere e confessa che lui era solo il palo di una rapina con i suoi compagni di classe Rino e Luca. Con le indicazioni che la Ricci da di Luca, Battiston e Sciacca lo vanno ad arrestare.